giovedì 29 aprile 2010

Lilla in mostra!

di Capuano Marika e Mazza Anna

Il 13 marzo scorso si è tenuta presso il liceo scientifico “Lilla” di Oria l'inaugurazione di una mostra dal nome “dalla China al Cad”. L'iniziativa è partita dal professore Antonio Benvenuto, ex docente di disegno e storia dell'arte presso la stessa scuola, il quale ha scelto circa 50 disegni realizzati a mano dai suoi ex studenti.



Il tutto è stato coordinato dalla professoressa Monopoli Beatrice, collaboratrice del dirigente scolastico e responsabile dell'istituto. Sono stati incorniciati per creare una raccolta donata al liceo per i futuri studenti. All'evento hanno preso parte alcuni ex liceali oggi affermati come il sindaco della città Cosimo Ferretti e il giornalista Vincenzo Sparviero. Sono intervenuti anche altri rappresentanti istituzionali tra i quali il nostro dirigente scolastico Francesco Carone, il dirigente dell'Usp (ufficio scolastico provinciale) Francesco Capobianco e il docente di disegno e storia dell'arte Mario Passaro, attualmente in carica.


La manifestazione si è avvalsa del generoso contributo del proprietario dell'agenzia di assicurazioni Reale Mutua, Ferruccio Calò. Alla mostra sono intervenuti anche alcuni ricercatori scientifici dell' Isbem (istituto scientifico biomedico euro mediterraneo), tra cui il figlio del professore Benvenuto, Marco Benvenuto. Lo scopo è stato quello di sensibilizzare i presenti a destinare il 5 per mille all'Isbem.


La scuola ha ringraziato per la partecipazione i rappresentanti di tale associazione e ha donato loro una piccola parte dei quadri. La cerimonia si è aperta con gli interventi dei diversi relatori per poi passare alla visione dei lavori appesi sui muri dei corridoi siti al piano terra. La denominazione della mostra deriva dell'esposizione sia di disegni realizzati con la China che di recenti progetti realizzati con il Cad e Rhinoceros.

Medicina ed etica a scuola: Ignazio Marino

di Francesco De Amicis

Ospite d'eccezione nel nostro liceo venerdì 8 Aprile. La palestra, parata per l'occasione, si è trasformata in un'aula-conferenze per accogliere l'intervento di Ignazio Marino. Il senatore e chirurgo specializzato in trapianti d'organo, fondatore dell'ISMETT (centro trapianti multiorgano di Palermo) è anche presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale. E proprio avvalendosi della sua esperienza ha tenuto un incontro sulla medicina e il suo rapporto con l'etica. In un'epoca in cui la scienza compie passi da gigante, infatti, non bisogna dimenticare i buoni valori morali, né tanto meno i diritti dell'individuo. Inoltre, come ha sottolineato lo stesso Marino, si deve sempre tener presente che un medico è, prima ancora che un perito nel settore, un uomo, proprio come il suo paziente. Come tale, quindi, non può esimersi dal prendere in considerazione la sofferenza psicologica ed emotiva dell'assistito, pur concentrandosi sulla patologia da curare.





Il discorso ha suscitato grande attenzione tra i presenti, alunni del triennio e spettatori esterni, tra cui un ex paziente del chirurgo. Al termine dell'esposizione si è aperto un dibattito. Gli alunni più interessati hanno potuto così porre delle domande all'ospite che, nel rispondere, ha toccato quasi tutti i confini del mondo della medicina. Le tematiche trattate spaziavano tra eutanasia e aborto, malasanità meridionale e carenza di strutture adeguate, fino all'importanza del trapianto d'organi. In ogni caso, per Marino, all'individuo deve essere lasciata la libertà di scelta riguardo le cure: un diritto, ma non assolutamente un dovere. Tutti argomenti e giudizi ampiamente contenuti all'interno del libro scritto dal senatore, intitolato “Nelle tue mani”. Non mancano neanche riferimenti allo scottante tema dei test di ingresso nelle facoltà di medicina. "Sono inutili", afferma lo stesso Marino,­ "perché non è il punto in più in fisica o in chimica che fa il medico".





L'incontro si conclude con alcuni toccanti cenni all'esperienza personale del medico. Sollecitato dalla domanda di un'alunna, egli afferma di non essersi mai pentito di aver lavorato nell'ambito dei trapianti d'organo (ne ha portato a compimento oltre 600). Nonostante il rischio e la responsabilità che questo impegno porta con sé, “la gioia di poter abbracciare i parenti di un paziente e comunicare loro che tutto è andato bene non ha pari ed è il vero carburante che spinge ad andare avanti”.

Intervista al dirigente scolastico Francesco Carone

di Francesca Calò e Chiara Carone

Abbiamo deciso di porre alcune domande al nostro dirigente scolastico Francesco Carone, per tirare le somme su questo anno scolastico appena trascorso sotto la sua direzione.


1)Dopo anni di dirigenza in una scuola appartenente ad un altro ordine scolastico, come ha vissuto il passaggio? Come le sembra questa realtà?

Il passaggio è stato positivo. Sono felice di poter incontrare i giovani ogni giorno e quindi di poter dialogare con loro. Già conoscevo da tempo questo Istituto e tornando come dirigente, ho potuto notare come questa scuola è stata ben organizzata già dal lavoro dei dirigenti che mi hanno preceduto.


2)A cosa si rinuncia per poter svolgere l'incarico di dirigente?

Si rinuncia a molte cose. L'impegno del dirigente è un impegno a tempo pieno. Noi siamo tenuti a dare ai ragazzi risposte più complete. Siamo impegnati a far crescere la scuola con efficacia, efficienza ed economicità nella gestione.


3)Quali sono i cambiamenti apportati dall'inizio dell'anno fino ad ora?

Cambiamenti sostanziali non ce ne sono stati. C'è stata soltanto una riorganizzazione delle attività scolastiche secondo una logica e un' impostazione che è data anche da una mia interpretazione, però nel complesso questo liceo già funzionava e non ha avuto bisogno di riorganizzazioni sostanziali perché ha già dimostrato in passato e dimostra tuttora di essere una scuola efficiente.


4)Perché secondo lei un ragazzo dovrebbe decidere di iscriversi in questo liceo piuttosto che in un altro?

Le motivazioni possono essere molteplici, una delle tante potrebbe essere l'amico o l'amica che viene in questo liceo, non solo:anche per la proposta formativa che questo liceo offre, o per altre varietà di cose che vengono offerte dal nostro istituto:come i vari laboratori come quello di fisica, chimica, le due aule di informatica.


5)Quali sono i punti critici su cui bisogna intervenire per migliorare la nostra scuola?

I punti critici credo che riguardano soprattutto l'ambito didattico. Bisogna fare in modo che i professori durante le lezioni siano quanto più possibile vicino alle esigenze degli alunni.
Far in modo inoltre che anche i ragazzi, attraverso le lezioni, esprimano il proprio pensiero.
Occorre invece discutere e intervenire sulle problematiche della vita e sui contenuti che la scuola offre, contenuti che non sono fine a se stessi, ma servono a far acquistare le competenze necessarie per poter vivere e affrontare le realtà che ci circondano.

La storia si rifà...

di Fabrizio Moretto

La storia può scrivere una nuova pagina. Nelle precedenti otto edizioni non era mai successo che una squadra di secondo anno vincesse questo campionato. È stata una vittoria strameritata contro una V A che forse si è svegliata troppo tardi. La partita non è stata delle migliori, anche a causa dell’arbitraggio troppo fiscale. Eppure era stata la V A a passare due volte in vantaggio. Prima con un destro da fuori area del capitano D’Abramo(dopo una svista clamorosa dell’arbitro Papadakis), e poi con un calcio di punizione di Galiano deviato da un difensore avversario. Nel mezzo il pareggio del capocannoniere finale del torneo, Schiavone Antonio. Da lì in poi c’è stato il dominio della squadra di Micelli, bravi a chiudere 3-2 il primo tempo(Saracino e Micelli).

Nel secondo tempo la V A è apparsa stanca, confusa, e sono completamente saltati gli schemi. Questo ha dato via libera alla coppia d’attacco della II A, i fratelli Schiavone che hanno regalato un’altra prestazione da incorniciare. Due gol ciascuno, aggiunti a quelli di Galiano e D’Abramo per la V A, portano il risultato sull 8-4. A riaccendere le speranze è ancora D’Abramo dopo una giocata eccezionale di Galiano, ma è il capitano Micelli con un destro strepitoso a giro dalla distanza a spegnere i sogni di gloria degli avversari. La partita si chiude poi sul 10-7 con gol finale di Conte Emanuele su rigore, che dedica il gol al papà.

Miglior giocatore votato Stefano Schiavone, autore di una doppietta, ma in generale di una prestazione stratosferica. Onore comunque alla V A, che forse avrà rimpianto poi l’assenza di De Amicis. Complimentoni invece alla II A, che ha mostrato un giusto mix di cuore, compattezza e talento. E’ stato un campionato emozionante fino alla fine, e speriamo che i seguenti siano ancora più belli.


PAGELLE
V A:
-CONTE EDOARDO 6,5: E’ il migliore in campo della sua squadra. Incita a non finire la sua squadra ed è uno degli ultimi a darla vinta. Compie interventi prodigiosi che per sua sfortuna non cambiano il risultato finale. GENEROSO
-CARAGLI 5: Parte bene, recupera palloni e prova anche qualche conclusione, ma si ferma lì. Da lì in poi è un continuo calare. A volte sparisce proprio dal campo, si addormenta sul pallone e rischia di far partire una goleada. ADDORMENTATO
-LAVERMICOCCA 5+: Anche per lui non è giornata ma nonostante questo ci mette la solita grinta che lo contraddistingue. Subisce un brutto colpo sulla testa ed è questo l’emblema della giornata. STORDITO
-GALIANO 6+:E’ senza dubbio affidata a lui la regia. Prende la palla e la lancia. Tutte le azioni partono dai suoi piedi. Alla fine regala anche una giocata eccezionale, la più bella del match. SPIELBERG
-CONTE EMANUELE 4+: Non azzecca nulla, è senza dubbio il peggiore in campo. Le uniche cose carine sono due controlli col tacco e la dedica al papà dopo il gol. FANTASMA
-D’ABRAMO 6+: Uno dei migliori della sua squadra. Parte subito con un gran gol ma poi non fa che innervosirsi. Da sempre l’anima ed è l’ultimo ad arrendersi. Alla fine totalizza 4 gol. La sua prova è sicuramente sufficiente. HIGHLANDER

II A:
-FISCHETTO 6,5: Non è di certo il protagonista della partita, ma quando è chiamato in causa lui risponde presente. Ha poche responsabilità sui gol subiti. GUARDIANO
-FANELLI 6,5: Capisce l’importanza della partita e si mette d’impegno. Insieme ai compagni Saracino e Micelli mantengono bene la difesa. CORAGGIOSO
-SARACINO 7: Entra e fa subito un gol importantissimo, quello del 2-2. In difesa gioca benissimo e si guadagna con merito il premio di “miglior giovane”. SORPRESA
-MICELLI 8: Gioca da vero capitano. Prende la palla e vuole metterci il suo in ogni azione. La sua resistenza non sembra finire mai e chiude la gara con un gran gol. Entra nella storia per essere il capitano più giovane ad aver vinto la coppa. GUERRIERO
-SCHIAVONE ANTONIO 8,5: Lui è onnipresente. Lo vedi ovunque. Corre, attacca, difende, recupera palla, tira, mette la sua solita firma anche in zona gol. Se gli chiedessero di andare di andare in porta lui zitto zitto andrebbe anche lì. Per gli avversari è ormai un incubo. TZUNAMI
-SCHIAVONE STEFANO 9: Con il fratello formano una coppia d’attacco micidiale. Costruiscono azioni insieme che farebbero invidia anche a Holly e Benji. Arriva a campionato in corso, ma ne diventa subito il protagonista. Ubriaca continuamente gli avversari con le sue finte e sigla una decisiva doppietta. Generosissima anche la sua fase difensiva che gli valgono il premio di migliore in campo. ARMA LETALE


Arbitro PAPADAKIS 4: E’ così fiscale che se lo avessero visto in Inghilterra lo avrebbero deriso e radiato a vita. Inventa alcuni falli e sullo 0-0 commette un errore che farebbe ridere anche un neonato. Fallo dentro l’area e lui fischia calcio di punizione invece di rigore. Alla fine concede un rigore dubbio alla V A per un presunto fallo di mano. Rischia di rovinare la gara. Più che greco sembra “ceko”. MALDESTRO

Odissea parigina

di Conte Emanuela e Lavermicocca Giuseppe

Dopo lunghe peripezie ce l'abbiamo fatta! Il “viaggio d'istruzione” per le quinte è arrivato!!! Partenza mercoledì 7 aprile, alle ore 04:53, destinazione Parigi. Camarda Luca, Padula Carmelo Tancredi Monia, sono i docenti che ci hanno accompagnato in questa “avventura”!
Dopo ore ed ore in pullman, storditi dalle ripetitive canzoni, finalmente arrivo ad Aosta.
Finita la cena e lasciate le valigie nelle stanze alcuni sono usciti per le vie deserte del paese in cerca di qualche pub, altri sono rimasti in albergo. Minacce da parte della proprietaria dell'albergo a causa dei nostri disturbi alla quiete pubblica!

Il giorno successivo si riparte: abbiamo ammirato le montagne innevate (il Monte Bianco), le cascate e arrivati al confine chiunque si affrettava a chiamare i propri familiari: “ora pago!”. Arrivati a Parigi, albergo spettacolare, grande e pulitissimo! (Da alcune stanze si poteva ammirare la Tour Eiffel)... I parigini? Freddi e riservati!

9 aprile, ore 9.00 tour in pullman. Abbiamo girato per le vie della caotica città, piena di parchi, accompagnati dalla guida Nadine; ci ha informati sulle dimensioni della città: la “vera” Parigi è di solo otto chilometri per dieci, la periferia è esclusa. Siamo venuti a conoscenza dei “regali” scambiati tra America e Francia: mini statua della libertà a Parigi, mini Tour Eiffel a New York. Ci siamo fermati nelle zone più importanti per le foto: Tour Eiffel, tomba di Napoleone Bonaparte, Place de la Concorde. Per il pranzo, sosta a les Champs Elysées.

Nel pomeriggio “visita in salita” alla Tour Eiffel fino al terzo e ultimo piano! Una meraviglia! Visione indescrivibile...
E ancora più favolosa di notte, illuminata dalle luci. Sera sul battello, proiettati sulla Senna ad ammirare i vari monumenti illuminati. Sorpresa al ritorno: metropolitana! E così le sere successive. Abbiamo divertito i parigini, per esempio cantando l'inno italiano!

La sfortuna non poteva mancare: un ragazzo è stato contagiato da un virus gastrointestinale. È dovuto rimanere in albergo fino alla partenza per Oria, mentre i professori si alternavano per l'assistenza.
Nella seconda giornata a Parigi, ci siamo recati alla cattedrale di Notre
Dame, vista più volte sui testi di arte; abbiamo ammirato il verticalismo gotico, l'atmosfera cupa e buia, i gargoyles da lontano.

Divisi in due gruppi ci siamo avviati verso l'immensa reggia di Versailles. In tarda serata insieme ai professori Camarda e Padula abbiamo iniziato a girare per le vie di Parigi e finalmente abbiamo raggiunto il tanto agognato Hard Rock Cafè! Domenica al Louvre. Ma non per due ragazzi rimasti in albergo per la sveglia non sentita. Strano vedere dal vivo i quadri studiati! Ma la “gioconda” più grande sui libri! Lunedì partenza per Saint-Cristophe. Orribile albergo. Serata al bowling.... e discoteca “fai da te” in stanza ( “notte da leoni” per alcuni). Martedì “il ritorno di fuoco” a Oria.

Settimana dello studente

di Francesca Calò e Chiara Carone

A febbraio scorso è stata organizzata presso il liceo scientifico “V.Lilla” la settimana dello studente.
Incontri con esperti (dott. Portaluri, dott.ssa Annese, Libera ed Amnesty International); videoforum (“Il mistero delle torri gemelle”,”La prima cosa bella”.); laboratori (fisica, chimica, informatica, letteratura inglese ed italiana). Queste le attività alla base dei 4 giorni dello studente.

La prima giornata, del 17 febbraio, è stata articolata con diverse attività. Il biennio ha seguito l’incontro con Anmesty International. Mentre il resto dell’istituto si è diviso tra varie attività. Tra le quali il laboratorio di letteratura inglese con la visione del film Romeo e Giulietta. In seconda mattinata si è assistito alla visione del documentario sul caso dell’ undici settembre.


Il calendario della seconda giornata ha previsto per il biennio l’incontro con il dottor Portaluri trattando tematiche riguardanti l’inquinamento in prima mattinata.Il triennio ha seguito varie attività tra cui: lo spettacolo di breakdance, la visione del film Fait club, il discoforum “La musica nel salento”, corso di scrittura creativa.In seconda mattinata l’incornto con la dottoressa Annese.


Venerdì 19, la giornata si è svolta tra varie attività (lab. di chimica, discoforum, ecc.). di notevole importanza è stato l’incontro con Roberto Schifone ideatore dell’oratorio S.I.N.G.


L’ultima giornata prevedeva la visione del film “La prima cosa bella”. Al termine del quale è stata posta a studenti e docenti una semplice domanda: “La prima cosa bella della vita”. Questa è stata spunto di riflessione collettiva.E per voi qual è stata la prima cosa bella?









giovedì 22 aprile 2010

Semifinali da crepacuore

di Fabrizio Moretto

Si voleva lo spettacolo. E spettacolo è stato. Anche il penultimo atto del campionato scolastico, ovvero le semifinali, si è concluso. Ora abbiamo il nome delle squadre finaliste. La finalissima vedrà contrapposte la II A alla V A. La prima semifinale d’andata ha messo di fronte la V A, campione in carica, al V Tec. Da molti, inclusi ex giocatori, è stata considerata una delle più belle partite della storia di questo torneo. Punteggio finale:1-1. Questo potrà ingannare i lettori. Infatti è stata la partita con minor gol dal giorno in cui questo campionato è stato creato, ma quella che fino all’ultimo secondo ha riservato emozioni meravigliose. È stata una partita dura, con tanti contrasti, tante belle giocate e altrettante occasioni clamorose. Non è un caso che a rubare la scena sono stati i due portieri, capaci di compiere parate strepitose. I gol sono arrivati proprio al fotofinish. A due minuti dal termine del tempo regolamentare è stato il V Tec a portarsi in vantaggio. Marsella ha approfittato di un errore in rinvio del difensore Caragli e dopo un veloce scambio con il capitano Massa ha infilato il portiere avversario portando in vantaggio i suoi. Ma la V A di D’Abramo non si è fatta abbattere e dopo 4 minuti, nel 2’ di recupero ha pareggiato i conti. Staffilata da lontano dell’attaccante Conte e zampata vincente sotto porta di Lavermicocca.

Il ritorno invece ha deluso i tifosi. Il V Tec, infatti, per motivi ancora ignoti, ha deciso di non presentarsi e ha perso di conseguenza la sfida 3-0 a tavolino, perdendo così la possibilità di raggiungere la finale.

Intensa anche l’altra semifinale, in cui la II A ha affrontato la IV B. Nella gara d’andata per più di metà tempo è stata la IV B ad avere il controllo del match. Negli ultimi 20 minuti poi il capocannoniere del campionato, Schiavone Antonio, ha deciso di caricarsi la squadra sulle spalle e con una strepitosa prestazione è riuscito a ribaltare il risultato da 1-3 a 8-3. E con questo risultato si è conclusa la sfida d’andata. Il risultato finale non cancella comunque la grande prestazione di D’Oria, capitano della IV B.

A questo punto ai ragazzi della B serviva una missione quasi impossibile per arrivare in finale. Loro però, con carattere e coraggio, ci hanno creduto fino alla fine e nonostante siano usciti, lo fanno a testa alta perché hanno disputato forse la miglior partita della stagione. Dopo una prima frazione di gioco equilibrata, conclusasi 4-3 per la IV B, nel secondo tempo proprio la IV B ha messo in luce la grinta ed è arrivata vicinissima al miracolo. Solo dei pali e dei bei interventi del portiere lo hanno impedito. Ottima la prestazione di Filomeno per la squadra eliminata. Dall’altra parte invece altra grande prova dei fratelli Schiavone che con tre reti a testa hanno evitato un ribaltone che sarebbe stato clamoroso.

Poco prima della finale ci sarà la finalina per il terzo e quarto posto, tra squadre che nonostante l’eliminazione hanno fatto vedere gran gioco e soprattutto gran cuore. Poi ci sarà quindi l’ultimo atto, tra la II A di Micelli e la V A di D’Abramo. Che vinca il migliore…

« Storia greca e romana al liceo »


Ospite illustre il professore Alessandrì
di Carola Fella e Graziano De Stradis

Il 25 marzo al cinema Gassman di Oria il professore Salvatore Alessandrì ha tenuto un incontro di storia antica per le classi biennali del liceo scientifico-classico V. Lill, promosso dalla professoressa Carmen Taurino.
L'esperto, ordinario alla facoltà di lettere e filosofia dell'Università del Salento, è autore di più di 30 pubblicazioni su temi di storia greca nei suoi vari aspetti e momenti.
Nel corso della lunga digressione ha affrontato e analizzato parallelamente le differenze tra la società romana e ateniese in età classica.
Come ha rimarcato il professore entrambe le culture hanno la stessa origine indoeuropea. Si sa per certo infatti che nella notte dei tempi i popoli indoeuropei si stanziarono sulle coste mediterranee e in India. Questa tesi è basata su alcune somiglianze tra religione (tutte e due le civiltà, entrambe politeiste, credevano in divinità del cielo), lingua e organizzazione sociale. In Grecia come sappiamo a partire dalla fine del VII secolo vigeva la democrazia. Questa forma di governo sarà per secoli la base su cui poggeranno Atene ed altre polis. Qui essere cittadini coincideva con l'essere partecipe alla vita politica e pubblica ma ottenere la cittadinanza ateniese era complicato. Si pensi che un banchiere ricchissimo di nome Posione per ottenere la cittadinanza dovette donare 1000 armature ad Atene.
A Roma , invece, vi era la repubblica. Instaurata nel 509 a.C.costituì un periodo di lunghe trasformazioni per l'Urbe che, da piccola città stato divenne la capitale di un vasto Impero formato da una miriade di popoli.
Parallelamente la società aristocratica romana si aprì al riconoscimento dei diritti dei plebei attraverso la promulgazione di leggi e l'introduzione di apposite riforme.
Alla fine della relazione i ragazzi hanno posto delle domande interessanti al docente alimentate dalla curiosità di approfondire alcuni aspetti specifici della società greca e romana, soprattutto nel confronto con luci e ombre nella politica di oggi.
Al professore,in segno di ringraziamento, è stata donata una targa da parte del Dirigente scolastico a nome dell'istituto.

Abusi e sfruttamenti minorili: Save the Children

di Francesca Cafiero e De Matteis Riccardo

Il problema dello sfruttamento e dell'abuso minorile ha raggiunto proporzioni mondiali. Adolescenti e bambini invisibili. Resi schiavi e sfruttati. La tratta dei minori non è un fenomeno nuovo ma negli ultimi anni , in Europa, il numero di bambini vittime di abusi sessuali è cresciuto costantemente.

Delle 13000 persone coinvolte nelle prostituzione circa il 5% sono minori provenienti per la maggior parte dai paesi dell'est europeo (Albania, Moldavia, Romania) e dall'Africa (Nigeria, Egitto, Marocco, Tunisia).
In Italia il numero di bambini oggetto di abusi che hanno usufruito delle iniziative di protezione in un anno sono 134.

Ma il numero totale potrebbe essere assai maggiore. Inoltre sono sfruttati anche nel lavoro agricolo o in attività illegali legate allo spaccio di droga. L'abuso sessuale sui minori è considerato un crimine punito penalmente nella maggior parte dei paesi. La responsabilità del lavoro minorile va attribuita in primo luogo alla povertà perchè nella maggior parte dei casi le famiglie riescono a sopravvivere grazie ai guadagni dei loro figli.

I bambini hanno diritto al gioco, alla scuola, al riposo e allo svago. Però un bambino che lavora non ha tempo di fare tutte queste cose, e sono costretti a lavorare in condizioni pericolose.
Ogni anno, il 23 agosto, l' Unesco con la giornata internazionale in ricordo della schiavitù e della sua abolizione mette davanti agli occhi di tutti la tragedia della tratta minorile.
Anche vicino ai nostri paesi troviamo bambini/e sfruttati come il caso di taranto.
Una donna di 38 anni e il suocero di 82 sono stati arrestati.
La vittima è una ragazzina di 14 anni.
La madre, aveva iniziato da qualche tempo a venderla per 50 euro a incontro. A denunciare l'accaduto è stato il padre della ragazza il quale si era accorto di strani atteggiamenti dell'ottantaduenne e della moglie.
In poco tempo la verità è venuta a galla: il 'nonno' è stato arrestato con accusa di violenza sessuale mentre la madre della quattordicenne è stata rinchiusa nel carcere di Taranto con l'accusa di sfruttamento minorile.


giovedì 15 aprile 2010

Il POZZO E L'ARANCIO: giovani di Oria tra cultura bellezza e poesia.

di Patisso Alina.






La cultura è un ornamento nella buona sorte, un rifugio nell'avversa”.La citazione di Aristotele sottolinea l’importanza della cultura che nobilita l'uomo sia quando è arricchimento dello scibile umano,sia se è lo sfogo di condizioni meno propizie, quali il dolore, l’inquietudine, l’angoscia… così la cultura fuori dai banchi di scuola ,può esprimersi attraverso il componimento di una canzone, la stesura di un libro o la produzione di una poesia. E il mondo giovani condivide il pensiero del filosofo? I giovani sono ancora sensibili e profondi?

…Tvttb, x, xk ecc...gergo, espressioni, modi di dire e di scrivere di adolescenti e (perché no?) anche di adulti catapultati in un mondo dove chat ed sms sono quasi l’unico mezzo di comunicazione, provocano povertà di lessico e inadeguatezza al dialogo, le quali sembrano essere “catene” che legano e costringono la capacità di esprimere la ricchezza e complessità di sentimenti, le emozioni e i pensieri propri dell’età giovanile. A volte pare vedere la figura evangelica del giovane epilettico che si agita, digrigna, senza riuscire a tirar fuori ciò che ha dentro.


Come possiamo dunque risolvere la questione? Proponendo un percorso culturale? Questo mondo in cui viviamo ha bisogno della bellezza e della creatività per non sprofondare nella disperazione .La bellezza ,come la verità, è ciò che procura gioia all’animo umano,è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo; la bellezza di un’opera d’arte, quella di una cattedrale, di un testo musicale può rappresentare un’occasione di apert

ura alla trascendenza; é un’esperienza di grazia che parla al cuore dell’uomo. Valorizzando ciò che i giovani chiamano “bello”, esaltando la loro creatività sarà facile farli varcare la soglia della cultura. L’associazione culturale oritana "il pozzo e l’arancio"nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura attraverso la propria creatività unica ed originale.
Per capire gli obiettivi e l’attività di quest’associazione si è deciso di andare a fare quattro chiacchiere con il direttore generale Pierdamiano Mazza,il direttore artistico Luca Carbone e con il coordinatore artistico Mino Candita. Ecco riportata l’intervista fatta a questi giovani che amano la cultura, in particolare la poesia che si auspicano di far amare questa nobile arte dell’(ars poetica) e tutto il suo bagaglio di emozioni agli altri giovani.

Come nasce il premio letterario il pozzo e l’arancio?
Nasce nel 2005quando eravamo poco più che diciassettenni come omaggio alla grande tradizione letteraria italiana auspicandoci come obiettivo quello di avvicinare i giovani alla nobile”ars poetica”che nella nostra patria annovera almi cultori.


Perché il nome il “pozzo e l’arancio”?
Il nome trae origine dalla leggenda che vuole il serafico assisiate di passaggio ad Oria.Pare infatti che San Francesco nella sua permanenza ad Oria vi fondò un piccolo convento,piantò un albero d’arancio e fece scavare un pozzo nel giardino tutt’ora visibile e attiguo alla chiesa a lui dedicata.


Cosa vorreste che emerga dal bando che pubblicate nelle serate organizzate dall’associazione?
Il direttore artistico Luca Carbone:.


Da chi nasce l’idea e l’esigenza di fondare un’associazione che veda come protagonista la cultura nel vostro paese?
L’idea di costituire un’associazione vede la luce in seguito alla positiva esperienza del premio letterario”il pozzo e l’arancio”e nasce con una decina giovani oritani inclusi noi desiderosi di offrire alla propria città un contributo fattivo:Luca Carbone,Mino Candita,Giuseppe D’Abramo,Pamela Cinieri,Luana Gioia,Pierdamiano Mazza,Alessandro Marrazzi,Salvatore Schirinzi, Don Domenico Spina Ubaldo Spina e Giorgia Durante.


Cosa vorreste mettere in auge attraverso le poesie proposte dai partecipanti?
Far uscire fuori la creatività di ognuno di essi ottenendo come risultato finale opere uniche ed originali.


L’associazione è circoscritta solo all’interno del comune o si estende anche fuori?
Il bando ha avuto ottimi riscontri anche all’estero soprattutto in Francia ma l’associacione in se è circoscritta solo all’interno del comune.


Spesso associazioni del tipo vengono definite “noiose”dai giovani.Avete riscontrato anche voi questa problematica?
No perché l’associazione nasce appunto per i giovani e il riscontro fino ad ora ottenuto è stato soddisfacente.


Quali sarannoi temi delle poesie che saranno sempre trattati anche in un futuro lontano?
I temi che nono verranno mai tralasciati e che ricorreranno sempre sono:L’amore,la morte.


Chi saranno secondo voi gli autori del 2000 che lasceranno il segno?
Sicuramente Fernanda Pivano,Fabio Volo e Alda Merini.


Il prossimo appuntamento con la birra letteraria?
Il 9 marzo presso il pub il “castello”con tema la donna nella poesia. Altro appuntamento il 25 marzo con il piccolo museo del bar Carone”sarvamu lu dialettu”.Letture di poesie in vernacolo con l’intento di “spolverare”un po’ di quel preziosissimo tesoro di ogni città:il dialetto.



In definitiva l'augurio è quello di poter avvicinare i giovani al mondo della letteratura.La nostra eredità più grande consiste proprio nel retraggio culturale che abbiamo la fortuna di possedere;nella ricchezza delle opere scritte nell'arco di secoli risiede l'arcobaleno della nostra storia,fatta di sfumature e contrasti, di tormentose opposizioni e unioni indissolubili,di amori,di passioni,di lacrime:di uomini.




Omar scarcerato!


di Carola Fella e Graziano De Stradis


Era il 21 febbraio 2001 quando Omar Favaro e la sua fidanzata Erika De Nardo, allora rispettivamente di 15 e 17 anni, divennero autori conniventi di un massacro ai danni della madre e del fratellino 12enne della giovane. Nel dicembre del 2001 il Tribunale per i Minorenni di Torino aveva condannato il ragazzo a 14 e la ragazza a 16 anni di carcere. Ancora oggi c'è un buco nero in questa tragedia, il movente. Forse la gelosia assurda verso Gianluca, forse qualcosa di proibito.

Oggi dopo 9 anni di reclusione Omar è tornato in libertà.« Ora ho pagato il mio debito, lasciatemi in pace. Voglio stare tranquillo» ha detto. La sua condanna sarebbe dovuta terminare infatti il 17 aprile. Ma grazie ai 45 giorni di libertà anticipata che il magistrato di sorveglianza gli ha concesso per ogni semestre, si è conclusa prematuramente. Una decisione dettata dal fatto che Omar ha lavorato ad Asti come giardiniere, in regime di semilibertà, per 600 euro al mese e si è comportato come un detenuto modello. Il giardinaggio potrebbe essere il suo lavoro anche da uomo libero. Inoltre durante la detenzione ha ottenuto la patente europea.

Gli avvocati del giovane hanno precisato di essere soddisfatti perché si e completato il lungo percorso rieducativo e Omar può essere reinserito a pieno titolo nella società avendo espiato le sue colpe. Inoltre ha dichiarato la sua indifferenza verso Erika e confessato di voler fare una nuotata a mare.