giovedì 28 aprile 2011

LiberaMente Lilla 2011

Redazione 2010/2011

Redazione Lilla 2009/2010

Redazione Oria del 2009/2010



Noi credevamo

di Mariangela Corrado



Il film, diretto da Mario Martore, è certamente un film dalle grandi ambizioni. Terzo film italiano in concorso alla Mostra di Venezia, “Noi credevamo” affronta un bel pezzo di storia della nostra patria a partire dai moti mazziniani fino all’Unità d’Italia. Il desiderio del regista è offrire un quadro storico dell’Italia risorgimentale, ma anche scendere nel dettaglio dell'esperienza di quegli uomini comuni che il Risorgimento lo hanno vissuto e nel descrivere i loro sentimenti patriottici. Proprio per questo motivo il regista suddivide il film in quattro parti che descrivono i principali eventi del Risorgimento attraverso le vite dei protagonisti: Domenico e Angelo, fratelli dalle nobili origini, e il giovane popolano Salvatore. Amici sin dall'infanzia, diversi in tutto, i tre sono accomunati dal forte senso patriottico che li spinge a unirsi giovanissimi a La Giovine Italia di Mazzini. Abbandonato il Cilento, i tre raggiungono Parigi, dove hanno modo di conoscere la principessa Cristina di Belgiojoso, fervente patriota, ma anche paladina dei diritti delle donne e dell’istruzione del popolo. La principessa avrà un ruolo importante nella formazione dei due nobili, intrecciando una storia d’amore con Angelo. I due fratelli e Salvatore partecipano al tentativo di assassinare Re Carlo Alberto e ai moti savoiardi del 1834. Il fallimento di entrambe le missioni farà emergere le loro idee discordanti, la differenza di classe e il diverso modo di intendere la lotta per la libertà. Tutto questo porterà la loro amicizia a disintegrarsi. Mentre Domenico ha cieca fede nella repubblica, Angelo diventa sempre più estremista e le sue azioni si fanno sempre più violente durante l'arco del film. Ad Angelo, infatti, basta poco per sospettare del tradimento di Salvatore e ucciderlo in un accesso d'ira, delitto che continuerà a lacerargli l’anima fino alla fine dei suoi giorni.
Su tutto domina l’incrollabile “credo” di una patria unita e giusta e la delusione di vedere applicati gli stessi metodi repressivi dei Borboni dal nuovo stato italiano.
Il pubblico e i critici sono molto divisi sul giudizio di questo film che dura ben 170 min. Alcuni lo giudicano un potente affresco del Risorgimento Italiano e delle sue contraddizioni per spiegare la storia di oggi, altri un film troppo noioso e a tratti violento. Non si può certo discutere sul cast, che vanta attori quali Luca Zingaretti, nel ruolo di Francesco Crispi, Anna Bonaiuto, che interpreta la principessa Cristina di Belgiojoso, Luigi Lo Cascio, che impersona Domenico, o Toni Servillo nel ruolo di Giuseppe Mazzini.


giovedì 21 aprile 2011

La consigliera di parità. Che fa?

...tutela la donna nel mondo del lavoro

di Giulia Conte, Doriana De Gaetani, Anna Pepe

La consigliera di parità, nominata dal ministro del lavoro, è una figura che la legge istituisce per la promozione e il controllo dell’attuazione del principio di uguaglianza e opportunità e di “non discriminazione” per uomini e donne nel mondo del lavoro. È anche un pubblico ufficiale che ha l’obbligo di segnalare all’autorità giudiziaria eventuali illeciti in materia di discriminazioni: molestie, mobbing, differenza di trattamento salariale, ostacoli alla carriera, ecc.

La Consigliera di Parità svolge un ruolo importante per la promozione dell’occupazione femminile. Sia attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell’accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro. Sia valorizzando e sostenendo la presenza e la partecipazione delle donne in tutti i campi (lavoro e politica), attraverso attività di formazione o azioni concrete sul territorio. Per esempio con accordi territoriali con enti e aziende (pianificando gli orari di apertura degli asili in sintonia con le esigenze di lavoro delle madri lavoratrici, premiando le imprese che rispettano le esigenze di genere, dando visibilità a attività femminili, ecc.) o con campagne di sensibilizzazione al lavoro. È sempre più alto, infatti, il numero di donne, soprattutto nel Sud, che non cercano più lavoro.
Oltretutto la consigliera di parità può svolgere un ruolo attivo anche sul fronte della prevenzione e della lotta alla violenza di genere.



È prevista una Consigliera di Parità Nazionale, una Regionale e una per Provincia, sempre accompagnata da una supplente.



La Consigliera della Puglia, Serenella Molendini, ha promosso numerose iniziative, sin dal 2004 (quando è stata eletta consigliera della Provincia di Lecce). Ha sostenuto campagne informative contro la violenza sulle donne. Dal convegno “Donne:violenza nascosta” (2007), finalizzato a sensibilizzare le istituzioni e informare le donne sul tema della violenza, al progetto “Mai più vittime!” (2008): un corso di autodifesa personale, offerto gratuitamente alle dipendenti della Provincia di Lecce e alle mogli e figlie dei dipendenti.
Ha promosso concorsi per valorizzare le eccellenze femminili pugliesi in tutti i campi: impresa, giornalismo, scienza, ecc.

Nel 2010 ha presentato la campagna “Immagini Amiche”, promossa in collaborazione con l'UDI (Unione donne in Italia) volta a contrastare l’uso di immagini violente, volgari, irrispettose della dignità femminile nella pubblicità, attraverso accordi con i Comuni che si sono impegnati a non finanziare pubblicità lesive e a promuovere immagini rispettose della dignità delle donne.

mercoledì 20 aprile 2011

Liceo Lilla a Firenze

Diario di un viaggio tra le meravigliose opere del Rinascimento italiano

di Pierpaolo Pastore

Mercoledì 6 Aprile è partito il pullman che ha portato le classi III del liceo scientifico “V. Lilla” in viaggio d’istruzione a Firenze. Accompagnati dai professori Mario Passaro, Fabio Di Bella e Luigina Genovesi alle 5 di mattina eravamo tutti lì di fronte all’autobus in trepidante attesa di partire e di arrivare nella Capitale dell’arte rinascimentale. Ma purtroppo la partenza è stata ritardata a causa di una ragazza dormigliona!
Fatte le dovute scuse per il ritardo, era tutto finalmente pronto per la partenza. Il viaggio non è stato troppo faticoso, anche perché abbiamo avuto la fortuna di avere un autista simpaticissimo, Francesco, ma per noi “Ciccio”!

Dopo le convenevoli soste agli autogrill, siamo giunti a Firenze alle 16 e 30.
Fatto un chilometro di strada a piedi, siamo arrivati nel nostro “hotel Basilea” vicinissimo al cuore di Firenze.

Lasciate le valigie, dopo una bella doccia rinfrescante, ci siamo recati al ristor
ante e dopo di che ci siamo immersi nella bellissima Firenze per un giro insieme agli insegnanti. Abbiamo ammirato la maestosità di opere straordinarie come il Duomo, il campanile di Giotto e la copia del David di Michelangelo sita in piazza Signoria. Dopo il giro di perlustrazione siamo tornati in hotel per riprenderci da una giornata faticosa.

Nel secondo giorno in compagnia della nostra guida Laura Masucci abbiamo ammirato la chiesa di Santa Maria Novella e il dipinto “la Trinità” del Masaccio che custodisce all’interno, la chiesa di San Lorenzo e, terminate queste visite, ci siamo recati a pranzare. Nel pomeriggio sempre in compagnia della nostra guida abbiamo visitato palazzo Signoria, simbolo della potenza civile fiorentina. Salutata la guida, abbiamo girato ancora un po' per Firenze dividendoci tra chi voleva fare shopping e chi voleva andare a prendersi un bel gelato. Ritornati all’hotel, siamo nuovamente usciti per andare a mangiare gli ennesimi piatti di pasta col sugo e di pollo con le patate e poi di nuovo in giro per Firenze. Tra passeggiate romantiche di fronte all’atmosfera splendida di Ponte Vecchio e balli davanti a cantautori di strada la serata è passata in un lampo ed era ora di ritornare in hotel.

Passata la notte, un’altra mattinata ad ammirare Firenze ci attendeva. Con la guida ci siamo recati nell’Accademia delle Arti dove è custodita la statua originale del David di Michelangelo. Siamo tutti rimasti estasiati dinanzi alla bellezza di quest’opera emblema assoluto della perfezione fisica. Purtroppo non abbiamo potuto immortalare il momento in quanto era vietatissimo l’utilizzo di macchine fotografiche!

Dopo di ciò, siamo andati a visitare Santa Maria del Fiore, Duomo di Firenze, che dalla sua cupolona (opera di Brunulleschi) domina l’intera città.
Alcuni di noi, con ancora il fiato per fare i ben 463 scalini che portavano alla sommità della cupola, sono saliti per il rimpianto di chi purtroppo non ci è voluto andare. Era uno spettacolo meraviglioso, se Firenze è splendida solo se ci cammini per le strade, vederla dall’alto è un’esperienza e un’emozione fantastica!
Aspettati che scendessero dalla cupola i ragazzi, tutti insieme siamo andati a mangiare per poi visitare la chiesa di Santa Croce e passare il resto del pomeriggio in giro, tra negozi e bar.
La sera dopo esserci lavati e aver mangiato siamo usciti, recandoci chi agli Uffizi, dove c’era un bravissimo cantante inglese, chi in piazza Duomo e chi a trascorrere la serata su Ponte Vecchio.
Il giorno dopo era il momento di entrare nella galleria d’arte tra le più famose del mondo, gli Uffizi.

Arrivati lì alle 8, dopo ben due ore e mezza di fila siamo riusciti a entrare. È una struttura immensa a staffa di cavallo. Dinanzì a opere come il "Tondo Doni" di Michelangelo e la "Primavera" di Botticelli si fermava il tempo. Incredibile quanto gente giunge da tutto il mondo per ammirare opere di autori “Italiani”.

Passata tutta la mattinata agli Uffizi, verso mezzogiorno siamo andati al ristorante dopo di che consueta passeggiata dentro il cuore di Firenze per poi tornare in hotel, mangiare e uscire di nuovo. Indimenticabile per tutti l’ultima notte, passata a cantare, ballare, ma anche commuoversi perché nessuno di noi avrebbe voluto lasciare Firenze e la sua atmosfera magica.
Arrivata l’ora di tornare in albergo, con i volti tristi siamo andati a dormire rassegnati all’idea che fosse rimasta l’ultima notte a disposizione per assaporare ancora l’aria fiorentina.

Il giorno dopo, la sveglia è suonata prestissimo perché alle 8 dovevamo partire e dopo aver fatto colazione, siamo saliti sul pullman per tornare di nuovo alle nostre care case, sperando di tornare nuovamente a Firenze tutti insieme per rivivere ancora una volta quella che a detta dei professori e degli alunni è stata una gita eccezionale e sarà un ricordo bellissimo da portare per sempre con noi.

Un ringraziamento particolare ai docenti, è anche merito loro se è stata una gita meravigliosa!

sabato 16 aprile 2011

Bioetica: la scienza al servizio della vita


...ma non dell'avidità umana

di Francesca Leo e Noemi Panzera


La ricerca scientifica deve porsi dei limiti oppure ogni tipo di sperimentazione è lecita, purché raggiunga il risultato per il quale è stata intrapresa? Il rischio è che rispondendo a questa domanda emergano posizioni preconcette, partendo però sempre dal presupposto che non è possibile essere perfettamente neutrali su questo, come su altri argomenti.
La ricerca può giungere a risultati importanti riguardo a tumori o altre malattie inguaribili. Può aiutare a risolvere il problema della fame che coinvolge molte popolazioni mondiali, e a donare la gioia di avere un figlio anche a chi non può provarla altrimenti. Tuttavia gli scienziati stessi che si trovano a sperimentare e a modificare i meccanismi della vita, hanno ritenuto opportuno riflettere sui loro lavori, sul comportamento da adottare in certi casi, e così è nata la bioetica.

La filosofia illuminista ci ha insegnato che esistono non solo diritti civili, ma anche diritti naturali dell’uomo, pertanto, giustamente, gli scienziati si chiedono se, in una o nell’altra situazione, stanno violando i diritti di qualcuno. Un conto, infatti è che l’uomo operi su una materia inerte, un altro conto è che operi su un altro uomo. È corretto quindi servirsi delle nuove scoperte tecnico-scientifiche, ma salvaguardando i diritti che ciascun uomo ha sin da quando nasce.
Infatti, se non è giusto frenare il progresso umano con principi e credenze tese solo a fermarlo, d’altra parte non è legittimo subordinare al profitto personale (o di alcuni…) ogni tipo di ricerca. Non si può dire a un medico “ho bisogno di un organo da trapiantare”, comportandosi con lui come ci si comporta con un commerciante qualsiasi. Ci si dovrebbe prima chiedere: “Da chi è stato espiantato quell’organo? Per caso, per curarmi, si sono lesi i diritti di qualcun altro?”. L’autonomia della scienza, insomma, non può essere liberazione dall’etica, altrimenti passeremmo dall’umanesimo all’utilitarismo, subordinando tutto all’appaga-mento di bisogni personali, scavalcando i diritti degli altri, o creando i presupposti per un’involuzione, invece che un miglioramento. Tuttavia questo non vuol dire che la ricerca debba essere inibita. La bioetica non è un ostacolo alla scienza, ma un aiuto, affinché questa operi nel rispetto della morale.



Bisognerebbe esaminare ogni situazione in modo approfondito. Prima di esprimere una propria opinione occorre documentarsi con scrupolo e solo dopo prendere una decisione, che sia condivisa dalla maggioranza e non imposta dall’alto. La prospettiva da cui osservare il singolo problema, in ogni modo, è che non tutto quello che può dare un vantaggio immediato segue per forza la procedura corretta. Magari, a lungo andare, ci si potrebbe trovare di fronte a risultati sfavorevoli di cui spesso ci si accorge quando ormai è troppo tardi. L’importante è che non si applichi il criterio che “sono stati spesi dei soldi”.

Bisogna andare fino in fondo sempre e comunque prima di operare una scelta definitiva, altrimenti prevarrebbe l’interesse imprenditoriale-economico su quello della persona. La soluzione è quindi quella di usare la ragione. Al di là dei suggerimenti interessati dei laboratori di ricerca o dei talk-show serali, la nostra sia una responsabilità diretta quando siamo chiamati a esprimere un’opinione o un voto, a prendere una posizione autonoma e ben ponderata.

martedì 12 aprile 2011

La settimana dello studente...

...dedicata ad approfondimenti e attività ricreative

di Federica Gioia e Stefania Iunco

A marzo, dal 9 al 12, è stata organizzata presso il liceo scientifico “V. Lilla” la settimana dello studente.

L'obbiettivo di questa manifestazione che si tiene già da qualche anno è quello di affiancare alle normali lezioni curricolari, delle attività opzionali a scelta degli alunni. Lo scopo è allargare gli orizzonti formativi attraverso incontri con esperti (dott.ssa Annese, tutor Di Girolamo, tutor De Rubertis), videoforum (visione intervento di Benigni a Sanremo, i 150 dell’Unità D’Italia, incontro con i fucilieri di Martina Franca, il progetto legalità.), laboratori (fisica, chimica, informatica). Queste le attività alla base dei 4 giorni dello studente, alcune delle quali si sono svolte in più incontri.

La prima giornata è stata articolata con diverse iniziative. Tra queste, il laboratorio di fisica e il corso d’armonia funzionale (ascolto musicale) tenuto dal professore Passaro (che non si è concluso in questa giornata, ma è continuata anche nei restanti 3 giorni).

Due i seminari organizzati intorno al tema dell’Educazione finanziaria. Quello tenuto dalla prof.ssa Monopoli è stato riservato solo alla classe II A e ha riguardato l'importanza del ruolo delle banche. Mentre le classi V hanno potuto seguire l’incontro tenuto dal prof. Padula che ha affrontato gli argomenti: la falsificazione dei soldi e come saper gestire il denaro.

Il corso di fotografia digitale tenuto dai tutor Errico e Fanuli, è risultato il più gettonato. Quest'attività, infatti, è stata scelta dalla maggior parte degli studenti, così si sono formati due gruppi; uno tenuto da Errico, l'altro da Fanuli. Il progetto ha avuto l'obiettivo di mostrare ai ragazzi come usare la macchina digitale, di insegnare a fare scatti migliori e a modificare le foto con i vari programmi di grafica. Anche questo corso è durato per tutta la settimana.

In palestra è stato proiettato l’intervento di Benigni a Sanremo. Ne è seguita una discussione coordinata dalla professoressa Tancredi. Dapprima, la docente ha informato sugli eventi storici, avvenuti dal '700 fino all'Unità d'Italia, citando alcuni dei protagonisti che hanno aiutato a renderla unita. Successivamente ci è stata la visione dell'intervento di Benigni.

In ultimo, ma non di minore importanza, l’attività teatrale, tenuta dalla prof.ssa Genovesi, riservata alle classi IV tec e I D.

Il calendario della seconda giornata ha previsto l’incontro con la dottoressa Annese sulla prevenzione delle malattie trasmissibili sessualmente, attività tenuta in palestra.

Sempre sul tema salute e con l'utilizzo della televisione, il Prof. Distante ha tenuto, presso l'aula di Informatica, la lezione: “Pianeta salute e sue dinamiche”: ciò che i giovani devono sapere.

Il tutor Di Giromino ha tenuto un incontro sulla donazione degli organi,che si è svolta in palestra. Il tutor ha illustrato ai ragazzi le ragioni per cui un uomo dovrebbe decidere di donare i propri organi e l’importanza di salvare altre vite.

Designer e Moda, attività voluta dagli studenti, è stata tenuta dal tutor De Rubertis, nell'aula IV B.

Non sono mancate le rappresentazioni storiche. Il Prof. Candita Mino, in IV A, ha fatto incontrare gli studenti con i Milites di Oria: una compagnia d'armi, di un gruppo di ragazzi fortemente appassionati di storia medievale.

Varie anche le attività di venerdì 11. La V tec è stata impegnata nell'iniziativa “Paesaggi naturali”: i ragazzi si sono recati al bosco di Laureto e a San Cosimo per osservare la natura. L'incontro più seguito dagli studenti è stato “I 150anni dell'Unità d'Italia”, tenuto dal Prof. Andriani, il quale ha illustrato il quadro degli eventi storici che hanno portato ad avere una nazione unita, aiutandosi con il proiettore.

Il fiore all’occhiello dell'ultima giornata è stato l'incontro “I giovani oggi”, tenuto da un gruppo di ragazzi che hanno già terminato gli studi universitari e che hanno dato vita a un'associazione, chiamata “Spazio Libero”. Si è discusso dei vari problemi che colpiscono il mondo giovanile, e si è deciso che tutti insieme possiamo collaborare, per rendere il nostro futuro migliore.

L'incontro si è concluso con una domanda: e tu vuoi migliorare il mondo? Lo chiediamo anche a te che hai appena letto questo articolo.

Un saggio dello scorso anno:




sabato 9 aprile 2011

Sigarette e cocaina tra i ragazzi

Aumentano consumo e decessi in Europa

di Francesca Camarda

La droga e il fumo sono gli argomenti di cui al giorno d’oggi si parla maggiormente. Il numero di giovani e adolescenti che iniziano a farne uso è in costante aumento.

I ragazzi italiani fumano la loro prima sigaretta già all’età di tredici anni. Si pensa che uno dei possibili responsabili sia il cattivo esempio dei programmi trasmessi nella televisione. Questo vizio riguarda soprattutto le ragazze. I ragazzi sostengono di non essere a conoscenza dei possibili rischi derivanti dall’uso continuo e precoce di sigarette. Quindi persuaderli a smettere di fumare facendo leva sulle malattie causate dal fumo, non serve a nulla. La motivazione che i giovani danno sul perché abbiano iniziato a fumare sono molteplici: alcuni lo hanno fatto per sperimentare qualcosa di nuovo, altri per sembrare adulti, altri ancora per scaricare lo stress o più semplicemente per seguire l’esempio dagli amici. A quanto pare, quindi, la strada da fare è ancora lunga.

Ma il fumo non è l’unico problema grave da affrontare. In Italia resta anche allarmante il problema cocaina, con circa 14 milioni di individui (15-64 anni) che l’hanno provata nella loro vita e circa 4 milioni che l’hanno consumata nell’ultimo anno.
Il consumo è concentrato soprattutto in alcuni Paesi occidentali dell’Ue (Danimarca, Irlanda, Spagna, Italia e Regno Unito) e con incidenze sui giovani adulti (15-34 anni) che vanno dal 2,9% dell’Italia al 6,2% del Regno Unito. Il rapporto 2010/2011 dell’Osservatorio Europeo rileva un aumento dei decessi associati al consumo di cocaina. Il quadro che emerge è sconfortante. La cocaina sta vivendo un vero e proprio boom.



Eppure le politiche sulla tossicodipendenza del nostro paese continuano a essere improntate al proibizionismo. Un modo di affrontare il problema che a livello internazionale è stato abbandonato, proprio perché non ha dato grandi risultati. Quindi come si può ben notare, il consumo di queste sostanze non è solo elevato, ma anche in aumento. Il senato ha approvato un maxi emendamento contro la droga sul quale il governo ha posto la sua fiducia. Sono previste pene per chi spaccia (dai sei ai venti anni) e multe per i consumatori, senza distinzione tra droghe leggere e quelle pesanti.

venerdì 8 aprile 2011

Quando è difficile dire “Io sono contro”


I ragazzi oggi sono in balia del conformismo

di Andrea Pesare

Si sa che l’adolescenza è un periodo turbolento, pieno di scontri col mondo dei “grandi”.

Spesso gli adolescenti risentono della turbolenza di un mondo che gira a una velocità impensabile rispetto a una generazione fa. E proprio per questa confusione anche gli adolescenti sono sempre più confusi.

Basti pensare a tutta l’indifferenza che spesso è riversata sulle tematiche che più dovrebbero coinvolgerli perché riguardano il loro futuro come ad esempio una politica che va a rotoli, un dibattito sul nucleare, l’emergenza delle guerre.

Come costruire un domani se prima non lo si sogna?

Come porre i pilastri se prima non si conoscono le fondamenta?

Non si può proporre un’idea di futuro se prima non si hanno delle basi. E sono queste basi che mancano alla generazione odierna, persa dietro griffe, telefoni e pc, interminabili messaggi farciti di smile che non hanno la forza di stupire l’altro.

E il segreto è questo: lo stupore. Non ci si stupisce più per niente, non si ha più la bellezza della meraviglia. I bambini sono felici, eppure si accontentano di poco. Anche per gli anziani è così.

Perché per la “generazione di mezzo” non è così? Forse per abitudine, forse per ignavia, forse per una rassegnazione intrinseca alla sicurezza di un intervento altrui.

Manca la sfrontatezza, l’impegno, il coraggio di dire fortemente “no”.

Vero ciò che diceva A. Einstein: “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati”, però è anche vero che un piccolo sforzo va fatto per trovare nuove soluzioni.

Solo così si potrà mettere in moto una macchina che, con la giusta benzina, non si fermerà più.