sabato 26 maggio 2012


IO NON HO PAURA
A una settimana dall’attentato: Manifestazione Nazionale a Brindisi
di Giulia Candita e Gianvincenzo Russo


“Non si può morire entrando a scuola”
“ Difendiamo la Scuola”
“A scuola si dovrebbe morire solo di noia”
Sono queste le parole che studenti di tutta Italia urlano dai loro banchi di scuola e non solo.
“In questi giorni in tutta Italia si è parlato di Brindisi e delle nostre scuole, degli studenti brindisini e della paura di tornare a scuola, dopo il 19 maggio. La paura non può essere una risposta alla morte di Melissa, la paura non può essere uno strumento di controllo di un territorio e di un Paese stesso”
Non si può parlare di Brindisi solo quando scoppiano le bombe e una ragazza perde la vita. C’è il bisogno  scendere in piazza non solo per semplice solidarietà, ma perché tutta l’Italia non deve dimenticare quello che è successo, che vive dentro un contesto sociale caratterizzato da una cultura violenta e individualista, dall’assenza di politiche di tutela del territorio, dai tagli alla scuola, dalla precarietà dilagante che attanaglia le vite e il futuro della nostra generazione.
 Sabato 26 Maggio a Brindisi si terrà una Manifestazione Nazionale contro la violenza a cui parteciperanno associazioni come Arci,CGIL, Libera. L’Assessorato alle Politiche educative e giovanili fa sapere che saranno disponibili pullman da tutti i Comuni, affinché possano partecipare alla manifestazione tutti gli studenti pugliesi. Con la speranza, la solidarietà e la giustizia si spera di ricostruire una cultura radicata di legalità e democrazia.
                                                                                                              


Brindisi, le parole del Presidente della Repubblica
"Gli assassini di Melissa la pagheranno"
Questo il pensiero del capo dello stato alle celebrazioni della tragedia di Capaci

di Giuseppe Agostino Spina e Simone Sigismondo

"Gli assassini di Melissa la pagheranno, saranno assicurati alla giustizia. La Repubblica e le istituzioni sono fiere della risposta dei giovani, del popolo. E soprattutto della reazione di voi ragazze e ragazzi di Brindisi".
Le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sono rivolte agli allievi dell'Istituto Professionale “Morvillo Falcone, rimasto vittima dell’ignobile attentato di sabato scorso nel capoluogo pugliese.
Ancora scossi per la perdita della loro amica Melissa Bassi di 16 anni, deceduta a seguito dell’esplosione, i compagni e le compagne di scuola hanno risposto all'appello per la legalità e contro il terrore che ha visto come protagonisti a Palermo migliaia di giovani da tutta Italia. La scuola italiana ricorda la strage di Capaci, e loro sono lì con gli altri, per commemorare i vent'anni dell'eccidio mafioso in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie a cui è intitolato il loro Istituto e gli uomini della scorta. Perché la paura, dicono, “non ci fermerà”. I compagni di Melissa nell’incontro con il Presidente della Repubblica hanno consegnato a quest’ultimo un libro con tutti i pensieri degli ultimi giorni, sicuri anche loro di mettere nelle mani della giustizia i colpevoli di tale meschinità.


”Coltivate la vita, la libertà, la bellezza.”

Vendola si rivolge ai giovani

di Pierpaolo Lippolis

Nichi Vendola agli studenti e alle studentesse di Puglia: “Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa inscena dinanzi ad una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcano la soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla conoscenza. Non avrei mai voluto vedere, dinanzi a quell’istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo Falcone, gli zainetti e i quaderni e i detriti di un’esplosione che squarcia la città di Brindisi, oggi capitale del dolore, che irrompe nella trama delicata e complessa della nostra convivenza, che sposta la soglia della disumanità oltre ogni limite. Una violenza sacrilega: spacca il cuore della scuola, oltraggia le famiglie, porta terrore, si innalza sulle vette della barbarie e contempla il proprio scempio. Tu manda Melissa a scuola, dove deve partecipare alla festa dell’imparare: ad essere cittadina consapevole, socievole, solidale. Melissa non torna più. Chi sa rispondere alla domanda che tutti si pongono, come in una litania triste e disperata: perché? Perché spezzare questa esistenza ancora così giovane, perché cercare nemici da abbattere laddove ci sono solo ragazzine? La mafia, il terrorismo, la strategia della tensione, una vendetta privata, l’avventura di un folle: ora tocca agli investigatori provare a sgranare il rosario di tutti i perché. A noi tocca trovare le parole giuste, quelle che spesso ci mancano, per dire il dolore, per dire che non ci arrendiamo, per dire che difenderemo la vita contro i trafficanti di odio e di morte. A voi, ragazzi e ragazze che oggi piangete le vittime di questo orrendo crimine, vorrei dire che la migliore risposta a chi semina lutti è coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza”.
Queste sono le parole di un uomo indignato. Sono le parole di un uomo che non può far altro che guardare i resti della bomba esplosa  sabato davanti all’entrata dell’Istituto “Morvillo Falcone” a Brindisi. Il sangue, le cartelle, i detriti, i corpi bruciati, lanciati, e poi quello di Melissa, ormai privo di vita, inerme. Ma c’è una scheggia che la bomba ha piantato dentro ognuno di noi, una scheggia che resta, perdura, ci accompagna la mattina a scuola, a lavoro, a comprare il giornale, a tornare  a casa, a dormire. È l’ignobile dolore per la perdita di una ragazza, per questa trafugata barbara della vita. È il tarlo che continuamente ci ricorda che Melissa non doveva morire così, una normale mattina di maggio. È la totale rinuncia a un mondo composto da violenza, dolore e morte, è la volontà di tutti, uomini e donne, ma soprattutto di noi ragazzi, di poter cambiare le cose, di combattere per il futuro, di desiderarlo libero da tutte le forme di terrorismo, malavita, egoismo e corruzione.
Per questo il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, si rivolge direttamente a noi studenti, e ci invita a “coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza.” Ci chiede con forza e con estrema passione di non lasciarci uccidere dalla stessa bomba, che si è macchiata del sangue di Melissa. Ci chiede, invece, di combattere, di farci forza, di utilizzare la forza della gioventù, piena di sogni, di speranze. Ci chiede di non lasciare nell’oblio delle cose scordate un atto del genere, ma di sentirlo dentro ogni giorno per poter prendere al balzo quell’impeto di vita, quell’energia che abbiamo dentro noi ragazzi. Di far nascere nuove esplosioni in noi: esplosioni di rivoluzione, di libertà, di leggerezza e giustizia.


Esplosione davanti ad un Istituto professionale brindisino
Tre bombole di gpl contro gli studenti innocenti
di Natalia Proto e Francesca Riegel

Brindisi, 19 maggio 2012, esplode un ordigno davanti all’ Istituto professionale “Morvillo - Falcone” tra le ore 7.45 e 7.50.
L’ edificio è stato fatto evacuare e la zona circostante transennata.  A farne le spese una 16enne di Mesagne, Melissa Bassi, morta immediatamente  nell’esplosione.  
La ragazza frequentava la classe II A dell’ indirizzo “Moda”.                                                                  
Un’ altra ragazza, Veronica C., è rimasta gravemente ferita ed è in condizioni disperate con ustioni e un trauma addominale.
La studentessa è ancora in vita, ma le sue condizioni sono molto gravi. E’ stata operata per trauma toracico addominale all’ospedale “Perrino” di Brindisi. A diffondere la notizia ufficiale sulle condizioni di Veronica è stato il direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, che ha precisato che l’intervento per la parte di chirurgia toracica si può dire concluso e che ora sono impegnati i chirurghi plastici.                                                                                         
Ci sono stati altri sei feriti ricoverati nello stesso ospedale.  Anche per loro la prognosi è riservata, ma non sono in pericolo di vita.                                                                                                            
La polizia intervenuta sul posto sostiene che l’esplosione sia stata causata da un ordigno artigianale composto da tre bombole di gpl poste su un muretto davanti alla scuola. L’esplosione ha provocato la rottura di alcuni vetri dello stesso istituto e di edifici limitrofi ed il danneggiamento di una saracinesca di un esercizio. Al momento dell’accaduto tutte le scuole della provincia di Brindisi sono state fatte evacuare, mentre, sul posto, si diffondeva rapidamente terrore e rabbia fra gli studenti e fra tutta la popolazione. 

Cultura e sport italiani in lutto
Sentimenti di forte commozione per la strage di Brindisi
di Elena Lupo, Beatrice Padula e Chiara Carrozzo

L’attentato di Brindisi ha provocato sgomento anche nel panorama culturale e sportivo italiano tanto da suscitare diversi commenti.
Un” silenzio sofferto” ha sottolineato il Ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, per condannare “ogni gesto di violenza, e per partecipare al dolore della famiglia della vittima, di tutte le persone coinvolte nell’attentato, di tutta Brindisi”.
Sit in e fiaccolate in tutto il Paese, ma anche tanti gli spettacoli e le manifestazioni annullate. Salta quindi la “Notte dei Musei”, la manifestazione europea che prevede l’apertura serale di tutti i musei italiani il  19 Maggio. I sindaci di alcune città come Roma e Catania hanno listato a lutto i portoni chiusi degli edifici pubblici.
Giungono dal mondo dello spettacolo le riflessioni di personaggi. E’ il caso di Maria de Filippi, che, nella diretta del serale di “Amici” di sabato scorso, esprime il suo cordoglio verso la famiglia della vittima rimasta coinvolta nell’attentato di Brindisi.
Enrico Brignano ha, invece, pronunciato parole di rabbia nei confronti dei responsabili dell’atto tragico: “Ora io voglio dire agli attentatori  non siete uomini, ma non siete nemmeno bestie! Perché gli animali di queste atrocità non ne commettono! Io spero soltanto che se esiste un inferno voi finiate dritti nella caldaia! Ci si vede...”
Altre
voci si sollevano dal mondo dello sport tramite social network. Francesco Moriero, allenatore del  Lugano: “I bambini non si toccano,vergogna! Come sempre i politici parlano parlano ma i controlli per i nostri figli dove sono? Vergognatevi sapete solo parlare.”
Flavia Pennetta, brindisina d’origine, tramite il suo account di Twitter: “Buongiorno ragazzi, ho appena visto ciò che hanno fatto a Brindisi, non ho parole! Sono vicina a tutte le persone coinvolte, un abbraccio”.
Ed infine, Floro Flores ex calciatore: “Vicino alle famiglie delle vittime”.
Inoltre Gianni Petrucci, presidente del Coni, ha invitato le Federazioni sportive e discipline associate a fare osservare un minuto di silenzio durante tutte le manifestazioni sportive previste nel week-end.









Attentato a Brindisi: comunicato stampa del Liceo Classico “Vincenzo Lilla”
di  Valeria Caragli
Ad essere colpiti questa volta da un vile attentato alla vita non sono uomini coraggiosi che lottano consapevolmente per cercare di smuovere la sporca realtà di un Paese, la forza cieca dell’avidità, del potere, del compromesso, del silenzio omertoso, bensì giovani, giovani ragazzi, che, forse, proprio come quei pochi eroi italiani, si impegnano per provare a scrivere pagine colorate di un nuovo libro.
La notizia dell’attentato del 19 Maggio ai danni dell’Istituto secondario superiore “Morvillo Falcone” di Brindisi ha scosso e subito dopo acceso l’animo dei ragazzi del liceo classico “Vincenzo Lilla”, che, come gli studenti della scuola colpita, ogni giorno scambiano sbadigli, idee, sorrisi, racconti, consapevoli o forse ancora no di avere una vita tra le mani tanto forte quanto fragile; ragazzi che entrando nelle aule trattengono i propri sogni, le proprie speranze e cercano di fermare le idee, le idee che corrono veloci nella mente e che è impossibile trattenere.
Mosso dall’accaduto, distante chilometri eppure così vicino, il comitato studentesco del liceo francavillese si è riunito con urgenza e, attraverso un comunicato stampa a nome non solo dei ragazzi, ma anche dei docenti, del personale tutto e del dirigente, ha espresso vicinanza, solidarietà  e cordoglio alla scuola tragicamente protagonista e a tutte le famiglie interessate, e, soprattutto, indignazione per l’atto crudele, vile e debole, ma non a tal punto da far indietreggiare né far impaurire i ragazzi stessi. Anzi, la triste vicenda ha visto da una parte scendere in prima linea tutti i giovani che hanno dimostrato l’impossibilità dell’ordigno innescato nella scuola, formatrice di nuove generazioni, di distruggere il futuro dei ragazzi con l’ignoranza e dall’altra ha sentito l’ urlo dei ragazzi a favore della legalità e contro ogni forma di violenza.
La città di Brindisi e il suo territorio, dopo il sacrificio pagato, diventano simbolo per tutta l’Italia di una nuova e impegnativa battaglia per la democrazia, la libertà e la serenità sociale. Abbiamo visto zaini schiacciati da scuole crollate per disastri naturali o incuria umana, ma non abbiamo mai visto zaini innocenti svuotati da una ferocia calcolata. Tocca proprio a noi, studenti, docenti, a scuola, mettere in spalla quegli zaini abbandonati e leggere quei libri macchiati di sangue.


Crollano pezzi di storia

Il comune di San Felice sul Panaro, epicentro del sisma, ha subito gravi danni diffusi tra edifici storici e abitazioni rurali.

di Matteo Carbone, Federica Gioia e Antonella Matarrelli
   
Ingenti danni hanno colpito il patrimonio storico – artistico emiliano per via di un terribile terremoto, che, nella notte, ha colpito le province di Ferrara e Modena.
Qui sono crollati il municipio, la cinquecentesca Torre dei Modenesi, Palazzo Veneziani e la Torre del Duomo. Non si può accedere al centro storico, che è stato transennato per timori di ulteriori cedimenti. 
A Mirandola (Modena) è inagibile il municipio. Inagibili anche i municipi di Concordia sulla Secchia e Novi di Modena. E' danneggiata la chiesa di Concordia, ed è crollata la navata centrale della chiesa di Rovereto sulla Secchia.
A Poggio Renatico (Ferrara) è in macerie il municipio e fortemente lesionato il campanile del Duomo. Sono lesionati molti palazzi del centro storico di Carpi. A San Felice sul Panaro è crollata la Rocca Estense,  principale monumento della cittadina, costruita nella prima metà del Trecento; inoltre sono inagibili le chiese di San Giuseppe, dell’Annunziata e il Duomo; la centrale via Mazzini è transennata.
A Bologna, i carabinieri hanno accertato il crollo di una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore. Dalle case adiacenti sono state evacuate 14 persone. Inoltre, sono caduti calcinacci della chiesa di San Matteo della Decima. 
Il Ministero per i Beni Culturali, d'intesa con la Protezione civile, ha disposto la chiusura dei tre musei statali di Ferrara, la Pinacoteca Nazionale, il Museo Archeologico e Casa Romei. Ma in tutte le zone colpite dal sisma è stata disposta la chiusura precauzionale delle scuole, delle chiese, dei musei e delle biblioteche, in attesa delle verifiche necessarie a escludere rischi di crollo.
La situazione è resa più preoccupante dalle previsioni meteo: sono infatti previste nelle prossime ore forti piogge e raffiche di vento.

Liceo Scientifico-Tecnologico Lilla: l’abbraccio a Melissa

di Giulia Conte, Doriana De Gaetani e Arianna Pepe

“Non si può stare alla finestra, bisogna scegliere di stare con la vita contro la morte!” Questa è la lezione impartita dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola che i ragazzi del Liceo Scientifico-Tecnologico “Lilla” hanno voluto cogliere, in seguito all’esplosione di un ordigno, posto in un cassonetto dei rifiuti antistante l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali “Francesca Laura Morvillo Falcone” di Brindisi, il 19 maggio 2012.
Alunni e professori hanno espresso dolore e vicinanza per le vittime (sette studentesse ferite ed una, Melissa Bassi, che ha perso la vita), per le famiglie, per gli insegnanti e la scuola tutta, augurandosi che rimanga sempre e comunque presidio dei valori di libertà, diritto e convivenza civile.
 E a dimostrare questa vicinanza c’è stato l’appello forte e chiaro del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales: “ Oggi apriamo le scuole così vinciamo la paura”.
Consales  ha invitato ad aprire, nel giorno festivo gli istituti, non solo di Brindisi, ma di tutta Italia, dalle ore 18 alle 20,  per parlare e dare prova dell’unione, più forte che mai, dei giovani.
Attimi di preghiera e riflessione di studenti e docenti hanno anche avuto seguito nella veglia. Il momento di preghiera, organizzato dai rappresentanti del Liceo Scientifico-Tecnologico  “Lilla”, Veronica Saccomanno e Ludovico Ivan Sanasi, con l’aiuto di altri studenti e guidato da Don Crocifisso Tanzarella (docente di Religione dell’istituto), si è tenuto martedì 22maggio, dalle ore 20 alle ore 21.30, nella parrocchia di San Domenico.
La veglia ha avuto diversi momenti: l’invito di Don Crocifisso a meditare sul profondo significato dell’amore verso il prossimo, sul futuro dei giovani  e sulla certezza che vivendo nell’amore di Dio nulla li turberà, ma in particolar modo sull’accaduto;una riflessione sulle  toccanti parole che Papa Giovanni Paolo II lasciò nel memorabile discorso ad Agrigento nel 1993; le preghiere rivolte a Melissa  e alle sue compagne ferite dalla stessa esplosione; ed infine il commento del Dirigente Scolastico Francesco Carone,  che, commosso, ha espresso tutta la sua gratitudine per l’impegno e la vicinanza mostrata dai ragazzi. Impegno dimostrato sia dall’attenta e sentita partecipazione, sia dai molteplici pensieri che i ragazzi hanno condiviso su striscioni.
“Una bomba nella scuola è un attentato al nostro futuro!”: questo recitava uno degli striscioni posti sulle gradinate dell’altare, proprio per rappresentare la scuola come tempio inviolabile, custode della cultura, della formazione e del futuro. Un altro, invece, era tutto dedicato alla coetanea Melissa, affinché “continui a pregare per i sogni di tutti i giovani”.
                                                                                             


”Coltivate la vita, la libertà, la bellezza.”

Vendola si rivolge ai giovani

di Pierpaolo Lippolis

Nichi Vendola agli studenti e alle studentesse di Puglia: “Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa inscena dinanzi ad una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcano la soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla conoscenza. Non avrei mai voluto vedere, dinanzi a quell’istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo Falcone, gli zainetti e i quaderni e i detriti di un’esplosione che squarcia la città di Brindisi, oggi capitale del dolore, che irrompe nella trama delicata e complessa della nostra convivenza, che sposta la soglia della disumanità oltre ogni limite. Una violenza sacrilega: spacca il cuore della scuola, oltraggia le famiglie, porta terrore, si innalza sulle vette della barbarie e contempla il proprio scempio. Tu manda Melissa a scuola, dove deve partecipare alla festa dell’imparare: ad essere cittadina consapevole, socievole, solidale. Melissa non torna più. Chi sa rispondere alla domanda che tutti si pongono, come in una litania triste e disperata: perché? Perché spezzare questa esistenza ancora così giovane, perché cercare nemici da abbattere laddove ci sono solo ragazzine? La mafia, il terrorismo, la strategia della tensione, una vendetta privata, l’avventura di un folle: ora tocca agli investigatori provare a sgranare il rosario di tutti i perché. A noi tocca trovare le parole giuste, quelle che spesso ci mancano, per dire il dolore, per dire che non ci arrendiamo, per dire che difenderemo la vita contro i trafficanti di odio e di morte. A voi, ragazzi e ragazze che oggi piangete le vittime di questo orrendo crimine, vorrei dire che la migliore risposta a chi semina lutti è coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza”.
Queste sono le parole di un uomo indignato. Sono le parole di un uomo che non può far altro che guardare i resti della bomba esplosa  sabato davanti all’entrata dell’Istituto “Morvillo Falcone” a Brindisi. Il sangue, le cartelle, i detriti, i corpi bruciati, lanciati, e poi quello di Melissa, ormai privo di vita, inerme. Ma c’è una scheggia che la bomba ha piantato dentro ognuno di noi, una scheggia che resta, perdura, ci accompagna la mattina a scuola, a lavoro, a comprare il giornale, a tornare  a casa, a dormire. È l’ignobile dolore per la perdita di una ragazza, per questa trafugata barbara della vita. È il tarlo che continuamente ci ricorda che Melissa non doveva morire così, una normale mattina di maggio. È la totale rinuncia a un mondo composto da violenza, dolore e morte, è la volontà di tutti, uomini e donne, ma soprattutto di noi ragazzi, di poter cambiare le cose, di combattere per il futuro, di desiderarlo libero da tutte le forme di terrorismo, malavita, egoismo e corruzione.
Per questo il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, si rivolge direttamente a noi studenti, e ci invita a “coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza.” Ci chiede con forza e con estrema passione di non lasciarci uccidere dalla stessa bomba, che si è macchiata del sangue di Melissa. Ci chiede, invece, di combattere, di farci forza, di utilizzare la forza della gioventù, piena di sogni, di speranze. Ci chiede di non lasciare nell’oblio delle cose scordate un atto del genere, ma di sentirlo dentro ogni giorno per poter prendere al balzo quell’impeto di vita, quell’energia che abbiamo dentro noi ragazzi. Di far nascere nuove esplosioni in noi: esplosioni di rivoluzione, di libertà, di leggerezza e giustizia.


Esplosione davanti ad un Istituto professionale brindisino
Tre bombole di gpl contro gli studenti innocenti
di Natalia Proto e Francesca Riegel

Brindisi, 19 maggio 2012, esplode un ordigno davanti all’ Istituto professionale “Morvillo - Falcone” tra le ore 7.45 e 7.50.
L’ edificio è stato fatto evacuare e la zona circostante transennata.  A farne le spese una 16enne di Mesagne, Melissa Bassi, morta immediatamente  nell’esplosione.  
La ragazza frequentava la classe II A dell’ indirizzo “Moda”.                                                                 
 Un’ altra ragazza, Veronica C., è rimasta gravemente ferita ed è in condizioni disperate con ustioni e un trauma addominale.
La studentessa è ancora in vita, ma le sue condizioni sono molto gravi. E’ stata operata per trauma toracico addominale all’ospedale “Perrino” di Brindisi. A diffondere la notizia ufficiale sulle condizioni di Veronica è stato il direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, che ha precisato che l’intervento per la parte di chirurgia toracica si può dire concluso e che ora sono impegnati i chirurghi plastici.                                                                                         
Ci sono stati altri sei feriti ricoverati nello stesso ospedale.  Anche per loro la prognosi è riservata, ma non sono in pericolo di vita.                                                                                                            
La polizia intervenuta sul posto sostiene che l’esplosione sia stata causata da un ordigno artigianale composto da tre bombole di gpl poste su un muretto davanti alla scuola. L’esplosione ha provocato la rottura di alcuni vetri dello stesso istituto e di edifici limitrofi ed il danneggiamento di una saracinesca di un esercizio. Al momento dell’accaduto tutte le scuole della provincia di Brindisi sono state fatte evacuare, mentre, sul posto, si diffondeva rapidamente terrore e rabbia fra gli studenti e fra tutta la popolazione.